La sorveglianza sanitaria è una pratica prevista dal Testo Unico sulla Sicurezza, il D.Lgs. 81/2008, che consiste nell’opera, portata avanti dal medico competente, di supervisione medica dei luoghi di lavoro. Questa importantissima pratica medica prevede, anche, alcune specificità, tra cui possiamo ricordare la sorveglianza sanitaria per l’esposizione al rumore, secondo l’art.196 Dlgs 81/08.
Il medico competente ha il compito di assicurarsi che i luoghi di lavoro siano sicuri e salubri per i lavoratori. Questa pratica si svolge durante i diversi tempi della vita dell’impresa. Dalla fase di valutazione dei rischi fino alla fase di applicazione delle misure di eliminazione dei pericoli per arrivare al momento di verifica dell’effettiva sicurezza dei luoghi di lavoro, il medico competente ha il dovere di verificare che ogni norma sia rispettata.
La sorveglianza sanitaria per l’esposizione al rumore secondo l’art.196 Dlgs 81/08, prevede, oltre alle altre verifiche, che il medico competente abbia il compito di assicurarsi che i luoghi di lavoro siano privi di rumori che possano creare effetti negativi alla salute dei lavoratori.
Il datore di lavoro è obbligato a sorvegliare i propri luoghi di lavoro al fine di evitare che ci siano aree, degli ambienti in cui sono presenti i lavoratori, in cui ci sia il rischio che il rumore, derivato da macchinari o procedure di lavorazione, possa recare danno al sistema uditivo. La legge stabilisce che il datore di lavoro deve verificare i livelli di sicurezza ogni anno, oppure, a seguito di diversa indicazione del medico competente, con una tempistica diversa.
Inoltre, l’art. 196 del D.Lgs. 81 sulla sorveglianza sanitaria per l’esposizione al rumore stabilisce che il controllo dei luoghi di lavoro può essere effettuato anche a seguito di una richiesta del lavoratore e dopo una conferma giustificata da parte del medico competente.
Come vediamo questo particolare aspetto della sorveglianza sanitaria è di estrema importanza per la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori italiani.