La sorveglianza sanitaria dei luoghi di lavoro comprende, al suo interno, diverse sfaccettature. Una delle più importanti è la sorveglianza sanitaria per l’esposizione a campi elettromagnetici di cui all’art.211 Dlgs 81/08, che disciplina l’esposizione a radiazione ottiche artificiali.
Questo articolo, che si va ad affiancare con quanto detto già, in linea generale sulla sorveglianza sanitaria, dall’art.41 del testo Unico sulla Sicurezza, il D.Lgs. 81 del 2008, va a coprire una particolare area della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
Il ruolo del medico competente, in collaborazione con il datore di lavoro, è quello di assicurarsi che gli ambienti di lavoro siano sicuri e salubri per i lavoratori.
Il suo compito parte già dalla fase di valutazione dei rischi, momento in cui egli deve fare in modo che vengano evidenziati i possibili rischi e pericoli presenti nell’impresa. La sorveglianza sanitaria per l’esposizione a campi elettromagnetici, prevista dall’art.211 D.lgs 81/08, aggiunge un’ulteriore momento di verifica della sicurezza, poiché mette in luce la pericolosità di tutte le onde elettromagnetiche che possono essere presenti nei luoghi di lavoro.
Nello specifico, l’art. 211 stabilisce che la visita periodica del medico competente ai luoghi di lavoro va svolta secondo quanto previsto dall’art.41, cioè ogni anno o con cadenza più breve, a seconda della volontà del medico competente. La periodicità delle visite deve essere stabilità in fase di valutazione dei rischi.
L’art. 211 continua affermando che deve essere svolta repentinamente una visita medica per tutti i lavoratori che sono stati esposti ad un livello eccessivo di onde elettromagnetiche, stabiliti dall’art. 208, comma 2. Anche in questo caso le visite mediche possono essere svolte anche dopo richiesta di uno o più lavoratori dell’impresa e previa autorizzazione del medico competente.
La sorveglianza sanitaria per l’esposizione a campi elettromagnetici è, quindi, uno degli aspetti più importanti per la salute e la sicurezza dei lavoratori dato il sempre crescente numero di strumenti e tecnologie che irradiano, i luoghi di lavoro, con queste onde potenzialmente dannose per la salute.